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Tuesday, October 31, 2006

Un' Altra Piccola Traduzione

Un Altra Piccola Traduzione

For My Father

The man who returns alone
in late evening from the vineyard,
shakes the turnips in the basket,
appears from the pathway with the straw
stained green like copper.
The man who carries fresh soil thus
on his shoes, the odour
of the fresh evening on his clothes,
stops at a well, talks
with the greengrocer who uproots the fennel.
He is a man, a small man
whom I observe from afar.
He is a point alive on the horizon.
Perhaps his pupil
will catch fire this evening
beside the fishpond
where he bathes his forehead.

Leonardo Sinisgalli (1908-1981)

(Traduzione da italiano in inglese di Tim Quinlan)

  
A Mio Padre

L’uomo che torna solo
a tarda sera dalla vigna,
scuote le rape nella vasca,
sbuca dal viottolo con la paglia
macchiata di verderame.
L’uomo che porta così fresco
terriccio sulle scarpe, odore
di fresca sera nei vestiti,
si ferma ad una fonte, parla
con l’ortolano che sradica i finocchi.
E’ un uomo, un piccolo uomo
ch’io guardo da lontano.
E’ un punto vivo all’orizzonte.
Forse la sua pupilla
si accende questa sera
accanto alla peschiera
dove si bagna la fronte.

Leonardo Sinisgalli (1908-1981)




Ho messo sopra questa posta una foto che ho presa recentemente in Toscana - che bel paese!!.

Saturday, October 07, 2006

La Poesia - Un' Altra Piccola Pausa Poetica

Gigi

i am not calm this evening
bring me a cocktail of seven colours
as they use in paris
so that i can make me become a rainbow.

Gigi

non sono sereno stasera
portami un kocktail di sette colori
come usano a parigi
che me faccia diventare arco baleno

Farfa (Vittorio Tommasini) (1881-1964)
(Traduzione T. Quinlan.)

Great Delight

watch that train snorting
to climb the sleepers step by step
to reach the mouth of the tunnel
as if sucked in like liquorish.

Grande Delizia

osservare quel treno sbuffante
salire i gradini traversini
raggiunger la bocca del tunnel
che se lo succhia come lequorizia.

Farfa (Vittorio Tommasini) (1881-1964)
(Traduzione T. Quinlan.)

The Swallows

in delightful hoods of black satin
they typed the awakening
dictated by the dawn.



Le Rondine

in deliziose cappe di raso nero
dattilografavano il risveglio
dettato dall’aurora

Farfa (Vittorio Tommasini) (1881-1964)

(Traduzione T. Quinlan.)






Sopra ho messo una foto d'un artista lavorando a Taormina. E' un' altra foto della mia vacanza a Taormina quest'estate.

Thursday, October 05, 2006

Siracusa 2




Siracusa 2

Se cercate filosofia o teologia o pensieri profundi , qui non li troverete.  Per prima cosa questo blog è per me come esercizi per studiare la bella lingua italiana.  Come ho detto ogni tanto spero di migliorare la mia conoscenza di questa magica lingua.

Dopo la nostra visita al Parco Archeologico della Neapolis siamo partiti per il centro di Siracusa.  Questo non ci voleva molto tempo, forse venti minuti oppure una mezz’ora. Per seconda cosa abbiamo visitato il Duomo di Siracusa.  Edificato nella parte più alta di Ortigia, il Duomo di Siracusa sorge sui resti dell'antico tempio dorico dedicato ad Athena.  Il antico tempio risale al V° secolo a.c. dal tiranno Gelone. Dell'antico tempio, che contava 14 colonne laterali e 6 frontali, sono ancora visibili alcune colonne del peristilio e parte dello stilobate.  Potete vedere alcune di queste colonne nelle mie fotografie che propongo di mettere sopra questa posta.

Dopo mangiare siamo andati vedere le rovine del Tempio di Apollo.  Costruito dai colonizzatori greci nel VI° secolo a.c., è probabilmente il più antico tempio dorico della Sicilia.  Anche propongo di mettere qualche foto di questo sopra.  Su uno dei gradini del lato Est è incisa un'iscrizione di dedica ad Apollo e vi si può leggere anche il nome dell'architetto, caso molto raro per un tempio greco.  Il tempio subì molte trasformazioni durante i secoli. Fu prima chiesa bizantina, poi moschea araba (è possibile notare iscrizioni arabe sul muro della cella), quindi chiesa Normanna del Salvatore, su un livello più alto, ed infine fu caserma spagnola, all'interno della quale fu scoperto nel 1860.

Poi tutti noi ed il nostro guida ufficiale, Christy, siamo partiti per vedere La Fonte Aretusa.  Questa sorgente di acqua dolce che sgorga da una grotta a pochi metri dal mare, fu sempre cara ai Siracusani e fu soprattutto il simbolo della città sin dai tempi antichi.  Questa mitica fonte fu cantata da molti poeti, affascinati dalla leggenda di Aretusa e dal luogo incantevole: Virgilio, Pindaro, Ovidio, Silio Italico, Milton, André Gide, Gabriele D'Annunzio, solo per citarne alcuni.

Poi siamo tornati al pullman che era parcheggiato non lontano dal carino porto di Ortigia/Siracusa.  Ci siamo divertiti molto a Siracusa e eravamo tutti stanchissimi quando siamo arrivati a nostro albergo a Taormina.  

Wednesday, October 04, 2006

Un' Altra Pausa Poetica


Scuola

Negli azzurri mattini
le file svelte e nere
dei collegiali.  Chini
su libri poi.  Bandiere
di nostalgia campestre
gli alberi alle finestre.

Sandro Penna (1906-1977)

School

In the blue mornings
the fast black lines of
boarders.  Bent
later over their books.
The trees at the windows
are flags of rural nostalgia.

Sandro Penna (1906-1977)

Traduzione T. Quinlan.

Io vivere vorrei addormentato

Io vivere vorrei addormentato
entro il dolce rumore della vita.

Sandro Penna (1906-1977)

I wish to live alsleep

I wish to live asleep
within the sweet noise of life.

Le Nere Scale Della Mia Taverna

Le nere scale della mia taverna
tu descendi tutto intriso di vento.
i bei capelli caduti tu hai
sugli occhi vivi in un fimamento
remoto.
Nella fumosa taverna
ora  è l’odore del porto e del vento.
Libero vento che modella i corpi
e muove il passo ai bianchi marinai.

The Black Stairs of My Tavern

You descend the black stairs of
my tavern all soaked in wind
your beautiful hair fallen on your eyes
you live in a universe
so remote.
In the smoky tavern
The smell is now of the port and the wind.
The free wind that shapes bodies
and  moves its step with the white sailors.

Sandro Penna (1906-1977)

Traduzione T. Quinlan.



Sopra ho messo una bella foto del lavoro di un artista a Taormino. L'ho presa quest'estate sulla mia vacanza.

Tuesday, October 03, 2006

Siracusa 1




Siracusa 1

Ciao tutti.  Come ho detto nella posta di mercoledì 13 settembre Patrizio ed io abbiamo prenotato una gita per Siracusa.  Abbiamo dovuto alzarci presto alle sei e trenta del mattino.  Franco, il nostro amichevole portiere di notte, ci ha dato qualche pane frescho per nostro viaggio avanzato.  Siamo ci precipitati verso la stazione degli autobus.  Christy, un italiano madrelingua da Taormina, era là per ci dire benvenuti.

Il nostro pullman è partito in orario alle sette e mezza, e ha preso altri passeggeri à Mazzarò ed anche ai Giardini Naxos.  Dopo un’ora e mezza siamo arrivati al Parco Archeologico della Neapolis.  Questa è stata la mia seconda volta nel parco famoso.  Ero molto contento visitare questo indimenticabile posto storico perchè ci sono molte cose da vedere.  Faceva molto freddo, circa trentacinque gradi, ma non faceva umido.

Il Teatro Greco (V secolo a.c.) è il più grande teatro della Sicilia ed uno dei maggiori dell'intero mondo greco.  Questo teatro è tutto scolpito dalla roccia.  Il sito ufficiale dice:
“Moltissimi sono stati i cambiamenti subiti da questa parte di teatro. Sicuramente al tempo dei Romani, il teatro fu modificato per le nuove esigenze degli spettacoli tipici di Roma: caccia alle belve, ludi gladiatori; altri ipotizzano, invece, diverse utilizzazioni del teatro, lasciando all'Anfiteatro il compito di ospitare questi giochi. La terrazza sovrastante il teatro, tagliata nella viva roccia del colle Temenite (dal greco "themenos"=recinto sacro), fu sistemata da Ierone II°. A questa vi si accedeva tramite una scalinata a centro ed una strada a sinistra, detta "Via dei Sepolcri". Di questa terrazza, probabilmente coperta da un grande portico forse per evitare la pioggia improvvisa al pubblico, oggi è visibile solo una banchina, tagliata nella roccia, ed una parte della pavimentazione in cocciopesto.” (cliccare qui: http://www.ibmsnet.it/siracusa/teatrogr.html )
Ho preso qualche foto e le ho mese sopra questa posta.

A presto,
Tim.

Sunday, October 01, 2006

Catania 2




Catania (2)

Come ho detto nella posta scorsa, Patrizio ed io abbiamo preso il pullman per Catania – la linea si chiama Etna Trasporti.  Siamo scesi alla Stazione Centrale.  Davanti alla stazione c’è una magnifica fontana della quale ho l’intenzione di mettere una foto sopra questa posta.  Non so il nome di questa carina fontana purtroppo.  La Stazione ferroviaria si trova in Piazza Giovanni XXIII.  Siamo andati a piedi tra Via VI Aprile fino a Piazza dei Martiri e poi abbiamo girato a destra in Via Vittorio Emmanuele II fino a Piazza del Duomo.

Questa carina piazza è veramente il centro di Catania.  Fu creata nel corso della ricostruzione della città, dopo il terremoto del 1693 e ha uno spiccato carattere architettonico e scenografico.  Al centro della piazza c’è la fontana dell' elefante, del Vaccarini, d'ispirazione berniniana, con l'elefante che regge un obelisco egiziano.  Senza dubbio questa fontana è molto insolita.  Ma l' elemento predominante, che dà carattere a tutto l'ambiente , è la gran mole del Duomo, ricostruito subito dopo il 1693.  A sinistra del duomo c’è il palazzo del Municipio.

Patrizio ed io abbiamo pranzato là nella Piazza del Duomo.  Dopo il pranzo siamo andati esplorare Piazza Università, Piazza San Francesco e Piazza Mazzini.

Dopo due ore siamo tornati alla Stazione Centrale e poi alla fermata di nostro pullman per Taormina.



Sopra troverai tre belle foto di Catania, (i) La fontana di cui non so il nome davanti alla Stazione Centrale, (ii)La fontana insolita dell'elefante e (iii)il duomo di Catania.

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