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Catania (1)
Certamente non è facile scrivere in un’altra lingua. Io scrivo in tre lingue. Senza dubbio l’inglese è la mia lingua madre, il gaelico la mia seconda e l’italiano la mia terza. Spero di migliorare il mio italiano tra scrivere questo piccolo blog. Non trovate, cari lettori, molti pensieri profundi qui - dovete leggere il mio blog inglese per trovarli. Spero di scrivere un conto o una descrizione delle mie vacanze nel Bel Paese e i miei pensieri dell’Italia e della sua cultura magica e maestosa. Per quanto possibile provarò di scrivere chiaramente e precisamente.
Martedì, 29 agosto io e Patrizio siamo andati a Catania. A mia opinione come la Sicilia in generale Catania ha molti volti e la sua storia è sfaccettata:- il mito della fondazione della città, la città greca, la città romana, il periodo tra Normanni e Svevi, l'eruzione di Etna del 1669 e il terremoto nel 1693, la ricostruzione della città, l'espansione dell'Ottocento e del Novecento e l'espansione urbanistica di oggi.
Catania appare oggi al visitatore accorto come una città nuova. Dal punto dì vista urbanistico e architettonico, il 1693 è il suo anno di nascita. Le strade larghe e dritte, dalla maglia ad angoli retti; i palazzi e le chiese uniformi per stile, decorazioni e materiali.
Ci siamo alzati presto e abbiamo preso un autobus per Catania alla stazione a Via L. Pirandello. Ci voleva circa un’ora per arrivare a Catania e siamo scesi alla Stazione Centrale. Catania ci pareva nera come la lava della quale la città è costruita. I Catanesi sono amichevoli e accoglienti. Il loro motto è “carpe diem”- un motto buono per vivere all’ombra di Etna!
Ho messo sopra due belle foto del Duomo di Catania.
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